Carige, altri 5,3 milioni sequestrati
Le ipotesi di reato sono di riciclaggio e trasferimento fraudolenti di valori aggravato dalla transnazionalità

04/06/2014
Un tesoretto accumulato non soltanto realizzando plusvalenze ai danni delle casse delle compagnie assicurative del gruppo Carige, ma anche attraverso una sorta di import-export di denaro e titoli. È questa l'ipotesi su cui stanno lavorando gli inquirenti di Genova, nell'ambito dell'inchiesta che ha portato all'arresto di Giovanni Berneschi (ex dominus di Banca Carige), Ferdinando Menconi (ex ad di Carige Vita Nuova) e di altre cinque persone. In questo quadro rientra il sequestro, effettuato ieri dalla Guardia di Finanza, di 5,3 milioni di euro in conti correnti accesi in Carige, e in titoli, anche esteri, depositati al Centro fiduciario, del gruppo Carige riferiti a Berneschi, a sua nuora Francesca Amisano, a Menconi e a una quarta persona.
Le ipotesi di reato sono di riciclaggio e trasferimento fraudolenti di valori aggravato dalla transnazionalità. I sequestri seguono quelli dei giorni scorsi che ammontano a 22 milioni, più centomila euro in tre tranches, e secondo gli inquirenti non sono finiti qui. La decisione dei magistrati liguri di disporre quest'ultimo blocco potrebbe essere collegata ad alcune conversazioni telefoniche intercorse tra la Amisano e Berneschi intercettate dalle Fiamme Gialle.
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