Un progetto insurtech a disposizione del broker Contenuto sponsorizzato
Un modello di business nativo digitale comporta il vantaggio di una maggiore flessibilità e adattabilità alle esigenze degli utenti. Wide Group si pone l’obiettivo di assecondare con il proprio know-how tecnologico e di intermediazione le esigenze di chi opera sul mercato

26/04/2022
La via tecnologica seguita dal settore assicurativo è fatta di focus sull’operatività interna della compagnia, di progetti per migliorare la relazione con gli intermediari, di iniziative orientate a creare un rapporto con il mercato, tutto frutto di studi e di sviluppo spesso svolti internamente, procedendo a volte per tentativi, con fallimenti, successi e qualche fuga in avanti.
È normale quando un intero settore affronta una novità disruptive, come è stata quella tecnologica, di cui coglie tutti i potenziali vantaggi ma che deve adattare alle proprie esigenze.
L’insurtech rappresenta oggi la parte più tecnologicamente avanzata del settore assicurativo, dove la digitalizzazione è stata assorbita come elemento nativo su cui fondare i processi.
“Negli ultimi anni viviamo una dinamica insurtech, partita prima come tecnologia applicata ai prodotti, e poi evoluta con nuove esperienze di assicuratori che nascono digitali e costruiscono la propria offerta su base digitale. In questo contesto noi operiamo come tech-enabler, applicando la tecnologia al nostro modello di business per abilitare i broker e il loro clienti ai vantaggi che la digitalizzazione comporta”, commenta Gianluca Melani, co-founder & managing director di Wide Group.
Una piattaforma per intermediari B ed E
I numeri parlano di un progetto che si colloca già nella fascia alta del mercato assicurativo broker. Wide Group appoggia la propria attività su una piattaforma tecnologica che accoglie oltre 200 provider assicurativi e più di 800 prodotti, 35mila clienti attivi, oltre 90 broker che la utilizzano a 360°. Tra il 2021 e il 2022 Wide Group ha intermediato circa 100 milioni di euro, per un risultato superiore ai 15 milioni di ricavi (al 30 aprile 2022). La struttura operativa conta 10 sedi in Italia con 84 dipendenti e punta a crescere attraverso aggregazione di nuovi consulenti, rivolgendosi agli intermediari B ed E che vogliono operare su base tecnologica efficientando tutti i processi operativi della propria attività. Parlando della vision aziendale, Melani precisa che “il concetto perseguito da Wide è proprio quello di essere un ecosistema a servizio del broker, con un forte orientamento alle esigenze degli intermediari stessi nello sviluppo continuo della piattaforma. È grazie alla solidità e alla credibilità del nostro progetto che siamo oggi uno dei primi otto broker a livello nazionale”.
La piattaforma di Wide Group è multi-faccia e multi-utente e ogni profilo ha la propria interfaccia: Policy è il desk operativo pensato per i broker, con cui tenere sotto controllo lo stato del portafoglio e avere l’evidenza delle attività su cui è maggiormente necessario intervenire nel momento; MyWide, e la sua applicazione smart WideAPP, si rivolgono all’assicurato, che come in un sistema di home broking ha sott’occhio tutte le proprie posizioni.
Gestire meglio il fattore tempo
La piattaforma Policy gestisce tutto il ciclo di vita della copertura: dal primo contatto con il cliente all’emissione della polizza e al pagamento: “Quando parlo di razionalizzazione del processo intendo l’adozione di una logica organizzativa che semplifica tutte le fasi. Un esempio riguarda i questionari di rilevazione delle esigenze del cliente: abbiamo fatto la sintesi tra quelli predisposti dalle compagnie, formando un’interfaccia con un questionario univoco, compilando il quale si alimentano i moduli richiesti da ogni compagnia. Ma quello che ci rende veramente unici nel panorama italiano e internazionale è l’aver automatizzato tutti i processi per permettere al broker di gestire sia i rischi nuovi che il quietanzamento di rinnovo, con le tre tipologie di assicuratori presenti sul mercato: i tradizionali, e quindi tramite la relazione personale con gli assuntori, le piattaforme di compagnia e i nuovi assicuratori digitalmente evoluti, quindi connessi in API o Webservice. Questo permette al broker di non soffermarsi sui prodotti automatizzati (quindi standardizzati) ma di trovare sempre il partner assicurativo idoneo per il proprio cliente, che esso necessiti di una semplice RC auto o di un complesso piano internazionale corporate”, spiega Melani.
Le proposte delle singole compagnie sono quindi disponibili in un unico portale, con un livello di fruibilità che dipende dall’accesso abilitato da ognuna ma che va dalla semplice presentazione dei prodotti fino alla possibilità di preventivare in autonomia accedendo agli strumenti tecnologici della compagnia prescelta.
“Il concetto che perseguiamo è quello di aiutare il broker a gestire con efficienza il proprio tempo, così che possa farlo fruttare meglio dedicandosi alla consulenza, all’attenzione al cliente, all’up e cross selling, o anche alla propria formazione. Wide Group fornisce agli intermediari supporto nella gestione dei clienti, mettendo a disposizione il know-how tecnologico. Al centro c’è l’interesse del broker e, infatti, riteniamo fondamentale assicurare all’intermediario la paternità del portafoglio da lui prodotto nella piattaforma. Grazie a Wide abbiamo creato semplicemente un ecosistema che permette al consulente di eccellere. Un vero abilitatore di broker”.