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Ania, la normativa pesa troppo su costi ed efficienza

In uno studio presentato a Roma anche una proposta di moratoria per nuove regolamentazioni

Ania, la normativa pesa troppo su costi ed efficienza
Elevato carico regolamentare, progressiva crescita della complessità normativa, parziale applicazione del principio di proporzionalità, insoddisfazione sul tema fiscale e sull'uso improprio della tassazione, opacità" nella determinazione del quantum delle sanzioni. Queste solo le principali questioni emerse nell'indagine condotta da Ania e dall'American chamber of commerce in Italia, presentata ieri a Roma, dal titolo "La regolamentazione nel settore assicurativo: analisi costi e benefici".

Il 94% delle imprese partecipanti alla ricerca, pari all'82% in termini di quota di mercato, giudica notevole o elevato il carico regolamentare. Il 66% (40% in termini di quota di mercato) ritiene il carico regolamentare superiore o addirittura estremamente superiore rispetto al passato. Le compagnie denunciano che la propria operatività risulta progressivamente rallentata e appesantita da eccessivi vincoli e adempimenti che incidono sui costi di gestione. A questo si aggiunge che l'innovazione normativa suscita anche dubbi interpretativi e applicativi, con il rischio di introdurre margini di discrezionalità da parte degli Stati nelle fasi di recepimento e di implementazione della normativa.

Alla luce di questi risultati,  Ania e AmCham propongono una moratoria sulle nuove normative: una sorta di linea guida, di riconosciuta autoregolamentazione, "non un vincolo formale - si legge nello studio - che potrà essere applicata con flessibilità dal regolatore".

Venerdì 18 luglio, su Insurance Daily, un lungo approfondimento dedicato alla ricerca presentata da Ania e AmCham.

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