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Premafin vara aumento da 400 milioni di euro, ma frena su Unipol

Scatta la ristrutturazione del debito da 322,5 milioni con le banche

Premafin vara aumento da 400 milioni di euro, ma frena su Unipol
Dopo circa tre ore di riunione l'assemblea di Premafin ha approvato l'aumento di capitale da 400 milioni di euro lasciando aperta però la porta ad altri investitori istituzionali" o "operatori del mondo assicurativo". Qualora, come prescritto nel piano originario, Unipol sottoscrivesse interamente la ricapitalizzazione, arriverebbe a detenere l'83% della holding della famiglia Ligresti. Con questa mossa la finanziaria evita il fallimento, perché è scattata automaticamente la ristrutturazione del debito con le banche (322,5 milioni), ma ribadisce l'ambiguità caratteristica di tutta la vicenda, rilanciando sostanzialmente l'unica offerta ora in campo: quella dei fondi Sator e Palladio. Quest'ultima proposta, valutata da molti analisti più fluida e meno macchinosa, prevede un aumento stand alone da 800 milioni per Fonsai, che consentirebbe anche ai Ligresti di non scendere sotto il 25% in Premafin. Sempre ieri Unipol aveva annunciato l'intenzione di escludere dalla manleva e dal diritto di recesso i Ligresti, allo scopo di non incorrere nell'obbligo d'opa, come prospettatale dalla Consob.

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