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Hdi nel 2012 ritorna all'utile con 28,7 milioni di euro

Migliorano sia il vita, sia il danni: un risultato positivo dopo un 2011 in perdita

Hdi nel 2012 ritorna all'utile con 28,7 milioni di euro
Hdi assicurazioni ha chiuso l'esercizio 2012 in modo più che soddisfacente, con un utile netto di 28,7 milioni di euro. La performance positiva dell'anno appena concluso è sottolineata dall'aumento di 30,2 milioni rispetto all'esercizio precedente, quando la compagnia aveva fatto registrare una perdita di un milione e mezzo di euro. L'utile ante imposte è pari a 44 milioni, di cui 28,6 milioni relativi ai rami vita e 15,3 milioni relativi ai rami danni, con un incremento di 43,5 milioni rispetto al 2011. L'incremento dell'utile ante imposte rispetto al 2011 è dovuto all'incremento dei proventi finanziari netti, che è pari a 49,3 milioni, di cui 30,9 vita e 18,4 danni; in particolare, l'utile netto degli investimenti si attesta a 87,9 milioni, con un incremento di 55,1 milioni, mentre i proventi finanziari netti straordinari diminuiscono di 5,8 milioni.

Considerando l'incremento derivante dall'utile d'esercizio, il patrimonio netto al 31 dicembre 2012, ammonta a 168,20 milioni, ( 99,89 milioni vita e 68,31 milioni danni), rispetto ai 139,4 milioni di fine 2011. La raccolta premi del lavoro diretto si attesta a 586,3 milioni, con un incremento del 14,1% rispetto al precedente esercizio, che aveva registrato una raccolta di 513,7 milioni.

Aumentano i premi emessi vita, pari a 256,7 milioni, (+ 22,7%), con il portafoglio vita che, rispetto al totale, rappresenta il 43,7% (40,7% del 2011). La nuova produzione è stata pari a 231 milioni (+ 27,3 % rispetto al 2011). In particolare i premi unici ed i premi ricorrenti, con 229,4 milioni, crescono del 28,2%, mentre i premi annui, con 1,6 milioni, decrescono del 38,5%. I premi emessi danni, pari a 329,5 milioni, aumentano dell'8,2%, rispetto ai 304,4 milioni del precedente esercizio. La raccolta dei rami Rc auto, pari a 224 milioni, registra un incremento di 23,2 milioni (+11,6%). Gli altri rami danni evidenziano un incremento pari a 3,8 milioni (+5,1%), con premi emessi pari a 79,3 milioni. Le riserve tecniche ammontano complessivamente a 1,9 miliardi e, in decrescita rispetto ai 2 miliardi (-29,51 milioni). Il margine di solvibilità nei rami vita è pari a 91,3 milioni di euro, mentre nei rami danni è pari a 63,1 milioni di euro.

Per quanto riguarda l'andamento tecnico del ramo danni, migliora di mezzo punto percentuale il rapporto sinistri a premi dell'esercizio, che passa dal 68,92% al 68,42%, mentre peggiora di 2,42 punti il rapporto sinistri a premi totale, che aumenta dal 70,05% al 72,47%. Il cost ratio rimane sostanzialmente stabile passando dal 26,34% al 26,38%, mentre il combined ratio passa dal 96,39% al 98,85%, con un incremento di 2,46 punti.

Le buone performances riscontrate nel 2012 sono sottolineate anche dal fatto che il bilancioè stato redatto senza utilizzare i benefici relativi alla valutazione degli elementi dell'attivo non destinati a permanere durevolmente nel patrimonio dell'impresa, previsti dal regolamento Ivass n.43 del 12 luglio 2012. Decidere di mantenere indenne il bilancio individuale da benefici di natura straordinaria è stato possibile grazie alle condizioni patrimoniali della Compagnia, che hanno consentito di sopportare l'impatto della crisi del 2008. Tale scelta, a fronte del miglioramento della situazione finanziaria e dei mercati, si riflette nell'esercizio appena concluso in un risultato che appunto può essere giudicato molto positivo e che, anche grazie ad un buon andamento tecnico, ha portato all'integrale recupero delle perdite registrate nel 2008 e nel 2011.

Gli investimenti della società, escludendo quelli a beneficio di assicurati dei rami vita che ne sopportano il rischio e derivanti dalla gestione dei fondi pensione, ammontano a 1.833,3 milioni e decrescono di 54,2 milioni rispetto al 2011 (-2,8%), anno in cui la diminuzione era stata pari a 57 milioni (-2,9% rispetto al 2010).

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